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Leggibilità di un testo

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secondo l'Indice Gulpease:
oppure inserendo una diversa espressione che consideri:
  • nL='numero di lettere',
  • nP='numero di parole',
  • nF='numero di frasi'.

L'indice di leggibilità che ha avuto maggiore successo e diffusione è quello di Rudolf Flesch, messo a punto nel 1948 e noto come Indice di Flesch. Esso considera due variabili linguistiche: la lunghezza della parola (numero di sillabe) e la lunghezza media della frase (numero delle sue sillabe diviso il numero delle parole). I risultati della formula oscillano su una scala di valori compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. Data la sua semplicità d'uso, l'indice può essere utilizzato per analizzare sia testi brevi che testi lunghi. In quest'ultimo caso è necessario operare su una campionatura del testo. Questo indice valido per la lingua inglese, è stato tarato sulla struttura morfologica e sillabica di questa lingua. Nel 1972 Roberto Vacca, che diffuse in Italia l'Indice di Flesch, adattò alla lingua italiana la formula, ritoccando le costanti. La formula dell'Indice di Flesch per la lingua italiana è la seguente:

Indice di Flesch = 206 - (0,6 × S) - P
dove: S = numero di sillabe sul totale delle parole e P = numero medio di parole per frase

Nella lingua italiana la semplicità d'uso dell'indice si riduce a causa del diverso sistema di sillabazione delle parole. Il problema del calcolo delle sillabe si complica soprattutto quando si passa al calcolo automatico. Esso può essere risolto ricorrendo a stime statistiche sul numero dei gruppi vocalici e consonantici, il cui limite è quello di non poter descrivere e riprodurre esattamente la sillabazione delle singole parole di un testo. Perciò, i ricercatori hanno pensato di aggirare questo problema costruendo indici che utilizzassero le lettere come unità di misura della lunghezza delle parole, e non le sillabe.

L'Indice Gulpease, il primo indice di leggibilità tarato sulla lingua italiana, è una delle cinque formule realizzate nel 1988 nell'ambito delle ricerche del GULP (Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico) presso il Seminario di Scienze dell'Educazione dell'Università di Roma, con la supervisione di Maria Corda Costa e Tullio De Mauro e in collaborazione con l'IBM Italia. La rilevazione dei dati utilizzati nella costruzione dell'Indice Gulpease è stata effettuata nell'ambito di un seminario intercattedra, svolto tra il 1986 e il 1987 dalle cattedre di Filosofia del linguaggio e di Pedagogia dell'Istituto di Filosofia dell'Università di Roma «La Sapienza». Come l'Indice di Flesch, anche il Gulpease considera due variabili linguistiche: la lunghezza della parola (espressa dalla media del numero di lettere) e la lunghezza della frase (espressa dal numero medio di parole per frase). La formula dell'indice è la seguente:

Indice Gulpease = 89 - (Lp / 10) + (3 × Fr)
dove: Lp = (100 × totale lettere) / totale parole e Fr = (100 × totale frasi) / totale parole

I risultati della formula oscillano su una scala di valori compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa.
Data la sua semplicità d'uso, l'indice può essere utilizzato per analizzare sia testi brevi che testi lunghi: in quest'ultimo caso è necessario operare su una campionatura del testo.
Si consideri per esempio che l’indice Gulpease della prima pagina de “I Promessi Sposi” è di 49.

(Per approfondimenti:
http://www.linkomm.net/calcolo-indice-lettura-facile.html
Nicola Mastidoro e Maurizio Amizzoni, Linguistica applicata alla leggibilità: considerazioni teoriche e applicazioni )