Un paradosso, da παρά (contro) e δόξα (opinione ma anche apparenza) è,
- genericamente, la descrizione di un fatto che contraddice l'opinione comune o l'esperienza quotidiana, riuscendo perciò sorprendente, straordinaria o bizzarra;
- più precisamente, in senso logico-linguistico, indica un ragionamento
- che appare invalido, ma che deve essere accettato,
- che appare corretto, ma che porta a una contraddizione, un paralogismo.
In filosofia ed economia il termine paradosso è usato spesso anche come sinonimo di antinomia (da αντι, preposizione che indica una contrapposizione, e νομος, legge, norma, regola) è un particolare tipo di paradosso che indica la compresenza di due affermazioni contraddittorie che possono essere entrambe dimostrate o giustificate, violando così il principio di non-contraddizione. Kant è stato il primo ad applicare la parola antinomia nel linguaggio filosofico.
In matematica invece si distinguono i due termini:
- il paradosso consiste in una proposizione eventualmente dimostrata e logicamente coerente, ma lontana dall'intuizione;
- l'antinomia consiste in una vera e propria contraddizione logica.
Spesso i paradossi sono il sintomo che si è giunti ai limiti delle conoscenze attuali diventando così l'origine di grandi progressi che spostano più in là i limiti conoscitivi. Talvolta si è trattato di scoprire o inventare nuove regole matematiche oppure nuove leggi fisiche per rendere accettabili conclusioni "apparentemente inaccettabili" di ragionamenti corretti. Altre volte si sono individuati i sottili motivi per cui erano fallaci le premesse o i ragionamenti "apparentemente accettabili".